Partito dei Giovani (P.d.G.)

Finalmente è nata una forza giovane che vuole rinnovare il paese e sostituire l'attuale gerontocrazia che soffoca l'Italia.

Vday

lunedì 28 aprile 2008

HASTA LA SCONFITTA SIEMPRE


Molti si chiedono nel "Continente" perchè da anni il Centrosinistra rimedi sempre sonore scoppole nelle competizioni elettorali in Sicilia.
La risposta, ironica ma efficace, viene offerta da un giornalista siciliano che scrive sotto lo pseudonimo di Joe Strummer.
"REGIONALI 2008 - PERCHE' LA SINISTRA PERDE SEMPRE
Ora vorrei scrivere qualcosa di serio. Non so se ci riuscirò, ma, insomma, ci provo. Perché non mi da pace l’entità della figura di merda che abbiamo fatto nel nostro piccolo, in Sicilia, e nel nostro grande, in Italia.
Oddio, non è che mi cambi qualcosa, anzi forse dal punto di vista strettamente personale capace che ci guadagno pure, però questo cupio dissolvi di valori, storia personale, dignità mi lascia smarrito. E mi chiedo che cazzo le abbiamo fatte a fare tutte quelle battaglie se alla fine ora, a cinquant’anni, siamo ugualmente perdenti ma senza la coerenza, senza essere carne né pesce, sconfitti ancora, naturalmente, ma assieme ai nostri avversari storici, ai quali abbiamo regalato bandiere, laicità, rigore e perfino intelligenza, tutti insieme, nello stesso partito senz’anima.
E voi direte che è facile dirlo dopo aver perso, ma se avevamo vinto mica mi veniva questo magone psico-politico e voleva dire che non avevamo sbagliato. Invece i soliti italiani, i soliti siciliani ci hanno spiegato (anche se noi qualche presentimento l’avevamo) che non siamo cosa. Ma, capiamoci, non è che mi sono preso una collera perché i Bertinotti e i Pecorari sono stati cancellati dal parlamento. Se fossi politicamente corretto direi che è inconcepibile che una parte tanto rilevante della storia e della cultura della sinistra sia priva di una rappresentanza nelle sedi istituzionali nazionali. Ma siccome me ne fotto del politicamente corretto esprimo serenamente la mia gioia perché gli elettori hanno sfanculato questa compilation di geni della politica, a cui attribuisco una parte fondamentale delle colpe per il fallimento della sinistra in Italia. L’insofferenza nei loro confronti per me andata montando negli anni, mano a mano che capivo che con la demagogia andavamo a sbattere, mano a mano che capivo che erano campioni dei molti pesi e delle molte misure, mano a mano che capivo che alimentavano una schiera vasta ed irriducibile di imbecilli professionisti che lucravano sulla voglia di rivoluzione che è naturale e logica a vent’anni ma diventa strumentale e radical chic a quaranta. Così pensavo che in una sinistra normale sarebbe stato logico mandare il servizio d’ordine della Cgil, quello mitico dei portuali di Genova, a fracassare le ossa di quelli che bruciavano le bandiere italiane in piazza e gridavano “10-100-1000 Nassirya”, e gli stessi portuali, peraltro giocando in casa, avrebbero potuto e dovuto massacrare a bastonate i black block che misero a ferro e fuoco Genova ai tempi del G8, dando una scusa perfetta (ed un ampio consenso popolare) alla repressione brutale della Diaz e dintorni. Ma noi questi stronzi li abbiamo coccolati, tollerati, ci siamo sperticati in disquisizioni sociologiche per spiegare il disagio sociale e la precarietà, che se uno è a disagio socialmente e precario ovviamente la prima cosa che fa è fracassare le vetrine, dire no agli inceneritori della mondezza, e sparare minchiate sulle fonti alternative d’energia e osannare i carburanti biologici, salvo che poi scopriamo che il terzo mondo (cioè il nostro perché noi siamo terzomondisti dentro) sta morendo di fame perché le pannocchie non le usano più per sfamare la gente ma per fare i bio-carburanti, che non inquinano e sono così trendy. E poi non riusciamo nemmeno a mandare in esilio nel darfur Bassolino e Pecoraro che in un paese normale, fra compagni normali, sarebbero stati impalati e poi cotti sul rogo come i templari e le streghe che però, a differenza di loro, facevano molto meno danno. Ma noi no, noi “abbiamo avviato una riflessione”, “non cerchiamo capri espiatori”, “ci rendiamo conto che le colpe sono diffuse e che, soprattutto, il centrodestra ha anche le sue”.
E intanto la gente ha fatto una bella riflessione nei seggi elettorali e ci ha mandato a cagare, risolvendo in una botta sola la questione dei capri e delle colpe.
E sorvolo sul “primato morale”, che alla fine rischiamo di scoprire che nella compagnia del centrosinistra il più pulito era Mastella. A tutto ciò, che già basterebbe ed avanzerebbe, ci abbiamo aggiunto la nostra peculiarità siciliana,che noi siamo speciali e dobbiamo metterci sempre qualcosa di nostro, di originale. Abbiamo passato gli ultimi 20 anni a dire e fare la politica in Sicilia con un’unica vocazione: la lotta alla mafia. Ora so di dire una cosa antipatica, ma, anche in questo caso, me ne fotto. Ebbene io di questa sinistra che pretende di avere il monopolio e l’esclusiva dell’antimafiosità, che riduce tutto il suo agire in una denuncia ed in una testimonianza, che arruola i parenti delle vittime e li candida e loro, giustamente, che devono fare, fanno la lotta alla mafia, o maglio parlano di lotta alla mafia perché, non governando, molto più che parlare non possono fare, io questa sinistra che vuol far credere in qualche modo, anzi in molti modi, che un milione e 700 mila siciliani che hanno votato per lombardo (verso cui nutro una sincera disistima, come i miei pochissimi lettori ben sanno) siano di fatto o mafiosi-mafiosi, o fiancheggiatori dei mafiosi, o cretini che votano per la mafia inconsapevolmente, (mentre i 700 mila che hanno votato per la Finocchiaro sono scienziati con un alto senso civico) io, compagni, questa sinistra non la capisco, mi sembra un esercizio di masochismo politico devastante. Come se l’antimafia potesse essere oggetto di una scelta possibile. Come se si potesse essere a favore della mafia, come se gli altri, tutti, fossero solo il partito della mafia. E noi quindi il partito solo dell’antimafia.
E così siamo campati per vent’anni con Leoluca Orlando, con Claudio Fava, con Rita Borsellino, lasciando agli altri tutta la progettualità, tutta la speranza, tutta la voglia di fare, di crescere, di migliorare questa nostra terra bellissima e sfigata.
Abbiamo detto di no a tutto, al ponte sullo stretto in primis, perché figurati se anche il ponte non era mafioso. Che è come dire a un uomo non solo non ti puoi fare Angiolina Jolie, ma io ti vieto anche di pensarla perché è un brutto sogno e se sei onesto e non sei mafioso, tu al massimo puoi sognare Rosy Bindi.
Basta, sono troppo incazzato. Hasta la sconfitta siempre.
Joe Strummer

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