Partito dei Giovani (P.d.G.)

Finalmente è nata una forza giovane che vuole rinnovare il paese e sostituire l'attuale gerontocrazia che soffoca l'Italia.

Vday

mercoledì 11 luglio 2007

MARIOTTO, WALTER, CLEMENTE and FRIENDS


Mariotto Segni (biografia), l’uomo che “aveva in mano l’Italia” dopo la stagione referendaria tra il ’91 ed il ’93, ci riprova: il sessantottenne politico sardo è tra i promotori di un nuovo referendum elettorale (il sito del comitato) che mira ad abrogare alcuni commi dell’attuale legge elettorale (la legge del 2005), definita dal suo stesso estensore Roberto Calderoli (biografia), una “porcata” (la Repubblica) e, da allora, soprannominata legge porcellum (il commento di Sartori).
Il referendum si compone di tre quesiti: il primo (modulo verde) ed il secondo (modulo bianco), valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato, si propongono l’abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste. Il terzo quesito (modulo colore rosso) mira all’abrogazione delle candidature multiple in più circoscrizioni per uno stesso candidato.
Uno degli obiettivi del referendum è ridurre la frammentazione partitica, favorendo l’aggregazione: non essendoci più le coalizioni scomparirà l’attuale schizofrenia tra identità collettiva della coalizione e identità dei singoli partiti nella coalizione. Sulla scheda elettorale apparirà un solo simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si candidi ad ottenere il premio di maggioranza.
Il ministro della Giustizia Clemente Mastella (biografia), in qualità di segretario nazionale e leader dell’UDEUR (storia), si è schierato apertamente contro il referendum, mosso dall’istinto di sopravvivenza: ha minacciato addirittura la crisi di governo “perché – testualmente - devo difendere me ed i miei amici” (la Repubblica).
Alla faccia dei sommi e nobili ideali della politica e dell’interesse generale del Paese: una prova ulteriore di come l’Italia sia governata da un’oligarchia partitocratrica, interessata solo alla spartizione del potere ed ai connessi privilegi.
Mastella & friends sono, alla luce delle elezioni politiche dell’anno scorso, 534.553 over 18 alla Camera e 476.938 over 25 al Senato, pari all’1.4% degli elettori.
L’UDEUR è determinante per le sorti dell’attuale maggioranza e, così, il navigato Clemente (ininterrottamente in Parlamento dal 1976 con ben otto legislature consecutive), primo cittadino della natia Ceppaloni, è riuscito ad ottenere attere avere uno dei ministeri più importanti, eguagliando il Partito Repubblicano Italiano che negli anni ’60 riuscì, sempre con l’1,4% dei consensi, a strappare questa poltrona.
Walter Veltroni (biografia), probabile leader del futuro Partito Democratico, si è schierato “a modo suo” pro referendum: l’uomo “nuovo” del Centrosinistra dalla memoria storica a convenienza, come al solito, non ha preso una posizione netta, ma si è inventato la formula dell’appoggio esterno, dichiarando “sostengo il referendum ma non firmo per evitare contraccolpi al governo (il Foglio).
Già da questa vicenda si capiscono quale saranno i cardini del Partito Democratico: indecisione ed equilibrismo.
La raccolta di firme per il referendum è partita in sordina e nel silenzio mediatico, ha subito vergognose aggressioni (il Giornale) ed ora lotta contro il tempo: entro sabato 24 luglio servono 80.000 firme per arrivare a quota 500.000.
La segreteria del P.d.G. ritiene il referendum, pur nei suoi limiti abrogativi, comunque una spallata al sistema ed un possibile detonatore di novità politico-istituzionale, anche perché l’immobilismo dell’attuale Parlamento rende molto concreto il rischio di votare, in futuro, sempre con l’attuale legge.
Il P.d.G. invita, dunque, i suoi simpatizzanti a recarsi nel più vicino tavola di raccolta firme e sostenere il referendum (dove firmare).
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