Partito dei Giovani (P.d.G.)

Finalmente è nata una forza giovane che vuole rinnovare il paese e sostituire l'attuale gerontocrazia che soffoca l'Italia.

Vday

giovedì 19 giugno 2008

PIANO B (3° PARTE)


"(...) Ma oltre a questo, se la Cina entrerà nel mercato mondiale si avrà un aumento mondiale dei prezzi dei cereali. E questo aumento dei prezzi sarà sufficiente a destabilizzare i governi dei paesi a basso reddito che dipendono pesantemente dalle importazioni cerealicole. Questa instabilità politica potrebbe sconvolgere il progresso economico globale. Molti di noi possono dire: bene, i prezzi saliranno del 20, 30, 50%, sopravvivremo, ed è vero. Ma se si sconvolgerà l'economia globale, allora ne saremo colpiti molto più direttamente.
Abbiamo visto le tendenze delle criticità ambientali come l'erosione del suolo, la scomparsa delle falde acquifere e l'aumento delle temperature. Tutti questi fenomeni hanno degli effetti economici: l'aumento dei prezzi degli alimenti. Ciò porta ad una instabilità politica, che a sua volta sconvolge la crescita economica globale.
Da quanto detto dovremmo comprendere che non possiamo più continuare a trascurare le tendenze ambientali dei decenni recenti. Quando ci sarà un aumento delle emissioni di carbonio e un aumento delle temperature, o la scomparsa delle falde acquifere ecc. penso che ci sveglieremo e ci convinceremo improvvisamente a cambiare le nostre abitudini.
Ora accennerò agli elementi di un piano su ciò che bisogna fare se questo scenario si verificherà, al quale ho dato il nome di "Piano B" (il piano A riguarda solo gli affari e non ne parleremo): esso implica cambiamenti molto consistenti: uno sforzo concertato in tutto il mondo per aumentare la produttività dell'acqua e uno sforzo concertato per stabilizzare al più presto la popolazione. La grande maggioranza dei tre miliardi di persone che si aggiungeranno a metà secolo alla popolazione mondiale, nasceranno in paesi dove le falde acquifere stanno già sparendo e i pozzi si stanno prosciugando; non mi sembra una buona prospettiva per il progresso economico e la stabilità politica. Perciò credo che dovremmo fare un grosso sforzo sul fronte della popolazione. Questo significa assicurarsi che le donne ovunque nel mondo abbiano accesso alla pianificazione familiare e a servizi sanitari per la riproduzione. E necessario creare condizioni sociali migliori, per accelerare il cambiamento verso famiglie più piccole.
Inoltre tra poco avremo problemi seri per quanto riguarda le iniziative per la stabilizzazione del clima, cioè per la riduzione delle emissioni di gas-serra. E parlo di ridurre le
emissioni non del 6 o 7 per cento, che è l'obiettivo dei paesi industrializzati pre-visto dal Protocollo di Kyoto per il 2008- 2012, ma di ridurle alla metà entro il 2015. La situazione relativa all'acqua è molto simile a quella che stiamo affrontando con la produttività della terra. Prima del 1950 la crescita della produttività della terra per quanto riguarda i cereali era così bassa da essere scarsamente visibile da una generazione all'altra; ma dopo il 1950 abbiamo iniziato a concentrarci su di essa perché non c'era altro terreno nuovo, e stavamo
affrontando una crescita enorme nella popolazione mondiale. Quindi abbiamo fatto un gran numero di cose; abbiamo iniziato ad impegnare sistematicamente la scienza per
sostenere l'agricoltura ed abbiamo avuto la più grande produzione mondiale di cereali e riso, sviluppata in Giappone.
Negli Stati Uniti abbiamo avuto il mais ibrido e sono stati assegnati diversi sussidi per far sì che gli agricoltori potessero investire nell'aumento della produttività dei terreni e in servizi
per l'agricoltura; abbiamo inoltre costituito agenzie di credito per le aziende agricole. Il risultato è stato che abbiamo aumentato la produttività dei terreni arati da 1,1 tonnellate per
ettaro nel 1950 a 2,7 tonnellate per ettaro nel 2000.
Ora dobbiamo pensare nello stesso modo per quanto riguarda l'aumento della produttività dell'acqua. Non abbiamo nemmeno un vocabolario o degli indicatori per parlare della produttività dell'acqua; quella del terreno normalmente si esprime in tonnellate per ettaro. Ci sono diversi modi per misurare la produttività dell'acqua, ma credo che ci sia bisogno di ripensarli. Credo che si debbano ripensare tutti i modelli d'uso dell'acqua. Per esempio il prevalente modello urbano che abbiamo scelto in tutto il mondo è che l'acqua entri in una parte della città ed esca dall'altra parte, terribilmente inquinata, e venga usata solo una volta. Ora abbiamo le tecnologie per depurare l'acqua e le città possono usare la stessa acqua più volte.
L'acqua è essenzialmente indistruttibile; se ne perde una piccola percentuale attraverso l'evaporazione ogni volta che si compie il ciclo.
Inoltre le città non hanno bisogno di usare così tanta acqua che potrebbe essere invece destinata alle irrigazioni. Credo che dobbiamo pensarci, perché la sicurezza alimentare diventerà la minaccia schiacciante per il nostro futuro, più del terrorismo. Fino ad ora il terrorismo ha causato la perdita di migliaia di vite, tremila vite l'11 settembre, ma il numero delle persone affamate nel mondo sono 800 milioni, e se la situazione alimentare peggiorasse, centinaia di milioni di persone potranno scomparire nello spazio di una notte. L'aumento dei prezzi del cibo potrebbe impoverire molte persone, quindi credo che dovremmo iniziare a ripensare seriamente il modo in cui utilizziamo questa preziosa risorsa.
Per stabilizzare la popolazione le chiavi sono quelle che ho indicato: dare servizi di pianificazione familiare per tutti, alle donne ovunque, e creare le condizioni sociali che incoraggino il cambiamento verso famiglie più piccole, che significa un'educazione scolastica primaria sia per le ragazze che per i ragazzi. Fortunatamente questo è uno degli obiettivi dell'ONU: l'istruzione scolastica primaria universale per il 2015; credo che tutti dovremmo
cercare di raggiungerlo al più presto. E poi è necessario migliorare l'assistenza medica, che non significa offrire operazioni a cuore aperto per il mondo, ma almeno garantire la vaccinazione dei bambini, combattere le malattie infettive, costruire una clinica o qualcosa di simile in ogni villaggio che dia almeno servizi sanitari di base e, nel più povero dei paesi poveri, programmi per i pasti scolastici, perché se i bambini devono essere portati a scuola devono anche avere abbastanza cibo per poter essere concentrati nello studio. Il costo per tutto ciò, secondo i dati dell'ONU e della Banca Mondiale, è di 62 miliardi di dollari l'anno. Ora 62 miliardi di dollari sembrano tanti, ma sono meno degli 87 miliardi di dollari che gli Stati Uniti hanno speso per la guerra in Iraq nel 2004. Potremmo fare ciò che è necessario se solo decidessimo di farlo; ma non abbiamo ancora preso questa decisione.
"

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