Partito dei Giovani (P.d.G.)

Finalmente è nata una forza giovane che vuole rinnovare il paese e sostituire l'attuale gerontocrazia che soffoca l'Italia.

Vday

mercoledì 5 novembre 2008

NON E' UN PAESE PER VECCHI


Barack Obama è il 44esimo presidente degli Stati Uniti d'America.
Il 47enne senatore democratico dell'Illonis stravince sul 72enne candidato repubblicano John McCain, diventando il primo afroamericano alla guida del Paese più potente del mondo.
McCain si è visto sfuggire la vittoria perdendo una serie di stati chiave a partire dall'Ohio, dove nel 2004 George W. Bush aveva ottenuto la rielezione con uno stretto margine, e la Virginia, dove i democratici non vincevano dal 1964.
La vittoria di Obama, padre del Kenya e madre del Kansas, rappresenta una pietra miliare nella storia degli Stati Uniti, a 45 anni dal movimento per i diritti civili guidato da Martin Luther King.
Lo slogan di Obama "YES, WE CAN" risuonato nei due anni di durissima campagna elettorale, iniziata in seno al Partito Democratico durante le primarie contro la ex first lady Hillary Clinton, è stato profetico e di buon auspicio.
Gli Stati Uniti hanno voluto il cambiamento e svoltato pagina dopo gli 8 anni di George W. Bush che, complice la crisi finanziaria scaturita dai mutui subprime, era piombato ai minimi storici di consenso popolare.
I nuovi elettori, i giovani, hanno votato in massa Barack Obama, stufi del dominio delle lobby dei petrolieri, dell'industria pesante e delle armi che condizionavano ogni mossa di Bush.
Questo dimostra quale potere immenso possano avere i giovani col loro voto e come l'idea fatalista che le cose non possano mai cambiare perchè i poteri forti sono, appunto, troppo forti sia sbagliata.
Anche i poveri, quelli che vivono ai margini dell'opulenta e sprecona società americana dei consumi insostenibili, quelli che solitamente non votano, questa volta si sono messi in fila per ora davanti a scuole e chiese ed hanno esercitato il proprio fondamentale diritto democratico al voto ed hanno sconfitto una certa idea di America.
Obama vince le elezioni grazie alla Rete, ai fondi raccolti on line direttamente dagli elettori, Un miliardo di dollari con 100 dollari medi di donazione. Risponderà agli americani, non alle lobby.
Il sogno americano esiste ancora.
Certo, il compito di Obama non sarà facile, ma almeno il mondo ora può sperare che gli USA riprendano il loro ruolo di faro guida per cercare di salvare il Pianeta dall'auto-distruzione verso la quale il modello di sviluppo economico stelle e strisce (esportato per osmosi verso gli altri paesi) basato sulla crescita continua ha spinto.

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