Partito dei Giovani (P.d.G.)

Finalmente è nata una forza giovane che vuole rinnovare il paese e sostituire l'attuale gerontocrazia che soffoca l'Italia.

Vday

lunedì 19 marzo 2007

EDILIZIA ILLEGALIZIA


L’Italia è un paese devastato dall’edilizia selvaggia e scriteriata.
La lobby dei costruttori edili ha furoreggiato nel dopoguerra, condizionando politici ed amministratori pubblici per decenni.
Prima città cresciute senza Piani Regolatori Generali (con iter approvativi biblici), poi PRG stravolti nel tempo a colpi di varianti alle destinazioni d’uso dei terreni che facevano gola agli speculatori "tangentizi" di turno.
E laddove lo scempio era troppo macroscopico per essere “comprato”, si procedeva con l’illegalità e l’abusivismo, in attesa che lo Stato italiano concedesse generosamente uno dei tanti condoni edilizi (storia).
La combinazione di questi fattori, unita al regime sanzionatorio a dir poco blando, ha provocato la degenerazione del sistema con l’imprenditoria edile scatenata nel costruire oscene mostruosità dalle cubature spropositate, per di più in luoghi di notevole pregio naturale e paesaggistico.
Alcuni esempi di questa triste e buia epoca della Repubblica erano il villaggio Coppola (link) di Castel Volturno (CE) (demolito), l’albergo Fuenti sulla costa amalfitana (demolito), la saracinesca di Punta Perotti (link) a Bari (demolita), o rimangono, tra i tanti, le ville abusive della Mafia di Pizzo Sella (PA), il “Fuenti Torrese" (link) di Torre del Greco (NA) e lo scheletro di Alimuri (link) a Vico Equense.
L’abbattimento di alcuni di questi eco-mostri è un segno del cambiamento dei tempi, perché in passato l’abuso edilizio rimaneva in piedi anche se realizzato su area demaniale o totalmente illegale, fattore determinante nel spingere l’imprenditore a commettere il reato.
Ma chi pensasse ad una fase superata dal nostro paese sbaglia di grosso.
Le recenti vicende del villaggio Marinagri (il Giornale) di Policoro (MT) o dei 435 appartamenti illegali (caserta24ore) di Caselnuovo (NA) dimostrano il contrario.

Il Partito dei Giovani crede fortemente che il territorio sia una risorsa strategica dell'Italia, da preservare e difendere dall’avido appetito dei “palazzinari” de noantri e della criminalità organizzata, soprattutto nel Mezzogiorno.
Il P.d.G. ha elaborato la seguente strategia per la lotta all’abusivismo che prevede un meccanismo punitivo basato sulla responsabilità oggettiva.
PROPOSTA: creazione di un apposito sportello comunale “ANTI-ABUSIVISMO” al quale presentare la richiesta di certificazione di regolare concessione edilizia dell’immobile: un ufficio collegato (con l’identificazione di un responsabile del procedimento) verificherà la sussistenza di tale concessione e rilascerà tale certificazione entro 30 giorni dalla domanda.
In caso di contenziosi giuridici ed amministrativi, bisognerà attenderne gli esiti.
La certificazione dovrà essere richiesta obbligatoriamente dalle aziende di servizi di pubblica utilità (energia elettrica, telefonia fissa, gas, acqua, reflui urbani) all’atto della domanda di allaccio: anche qui andrà individuato un responsabile, titolare dell’ufficio.
In mancanza di tale certificazione, inoltre, non si potrà procedere al rogito notarile e la vendita dell’immobile sarà nulla .
Previste sanzioni pecuniarie fino a 100.000 Euro e la reclusione dai 1 a 3 anni per i trasgressori, fermo restando gli autonomi reati di concussione, corruzione ed abuso d’ufficio.
continua...

venerdì 2 marzo 2007

UN'AUTOCRITICA IN CONFLITTO D'INTERESSE


Nei giorni scorsi è stato presentato il primo Rapporto “Generare classe dirigente - Un percorso da costruire” dell’Università Luiss – Guido Carli di Roma, redatto in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, l’Alma Mater Studiorum e l’Alma Graduate School dell’Università di Bologna (la Repubblica).
Secondo il Rapporto, uno dei nodi cruciali con cui fare i conti è l’età media dell’elite italiana che continua, inesorabilmente, ad invecchiare passando tra il 1990 ed il 2004 da 56,8 a 61,8 anni.
Un dato di cui gli stessi dirigenti sono i primi ad essere consapevoli: infatti, ben l’81,6% sostiene che i leader italiani sono troppo anziani.
I giovani sono profondamente sfiduciati sul proprio futuro professionale: due su tre pensano che avranno una posizione sociale simile o inferiore a quella dei genitori.
Ormai è profondamente radicata la convinzione che per quanto un giovane possa essere capace, studioso e volenteroso, questi dovrà rassegnarsi ad una carriera di secondo piano se nasce senza “pedigree”.
Pesa come un macigno il giudizio generale sui “meccanismi di reclutamento”, reputati tutt’altro che meritocratici. Per raggiungere i vertici infatti contano più “le frequentazioni”, che “il sapere”: si arriva nei posti di rilievo per “cooptazione” e non certo per “merito” e per capacità personali. Ricchezza e relazioni importanti sembrano le due risorse che maggiormente caratterizzano, secondo gli intervistati, la classe dirigente del nostro Paese, considerata alquanto deficitaria riguardo a visione strategica, capacità decisionali, innovazione e creatività e, soprattutto, moralità, legalità e responsabilità pubblica e sociale.
Il rapporto recita che “la banalizzazione di questa percezione popolare è che comandano i ricchi e i raccomandati e non i migliori.
Noi del P.d.G. pensiamo che la vox populi non sia banale, ma anzi sia una fotografia attenta dello status quo: semmai si può meglio precisare che comandano quasi sempre i ricchi e i raccomandati e non i migliori, a meno di grandi colpi di fortuna”.
Non c’era bisogno di questo rapporto per rivelare una realtà sotto gli occhi di tutti da tempo che ha spinto un gruppo di giovani volonterosi a fondare il P.d.G.
Curioso è il fatto che l’età media dei relatori (link), presenti alla presentazione del Rapporto, fosse 55 anni: dei giovincelli se confrontati con la media nazionale della classe dirigente italiana!!! Ma per favore… per la serie “se la cantano e se la suonano da soli”, mentre i diretti interessati, i giovani, rimangono alla finestra a sentire l’autocritica di gente che poi non ha la minima intenzione di schiodarsi dalle proprie poltrone e ritirarsi a vita privata .
Cari giovani, dataci la forza per rappresentarvi, diffondete il più possibile l’indirizzo di questo blog e stimolate il dibattito.
continua...