Partito dei Giovani (P.d.G.)

Finalmente è nata una forza giovane che vuole rinnovare il paese e sostituire l'attuale gerontocrazia che soffoca l'Italia.

Vday

lunedì 30 luglio 2007

BUONE VACANZE


Il Partito dei Giovani augura a tutte le giovani ed i giovani d'Italia di trascorrere le ferie estive in piena gioia ed all'insegna del divertimento e del relax.
E' necessario ritemprarsi, dopo un anno di sfruttamento sotto il giogo dell'attuale classe dirigente geriatrica.
Cari ragazzi divertitivi e dateci dentro, alla faccia dei matusa coi soldi ed il potere, ma in andropausa!


PS: a coloro che si recheranno nella località di vacanza con la propria auto il P.d.G. rammenta l'osservanza del Codice della Strada, invitando alla massima prudenza ed attenzione al volante.
continua...

venerdì 27 luglio 2007

FIAMME CRIMINALI


Il Centro-Sud d’Italia brucia.
Centinaia di ettari di bosco e di territorio ridotti in cenere per mano di criminali senza scrupoli.
Il Consiglio dei ministri ha proclamato lo stato di calamità nazionale per le regioni del Mezzogiorno e del Centro Italia devastate dal fuoco
(adnkronos).
Favoriti dalle alte temperature degli ultimi giorni e dal forte vento di scirocco, i “piromani” hanno appiccato il fuoco in maniera sistematica, seguendo un chiaro disegno, preordinato e pianificato a tavolino: un violento attacco al territorio per favorire la speculazione edilizia o per ottenere il rinnovo del soprassuolo erbaceo per la pastorizia (le cause).
Un aereo anti-incendio Canadair è precipitato in Abruzzo provocando la morte del pilota durante l’opera di spegnimento di un vasto incendio (rainews24).
Nel Gargano, nella zona tra Peschici e Vieste, oltre al gravissimo danno ambientale ed alle tre vittime (il Giornale), si aggiungono i danni economici derivanti dalla distruzione di decine di strutture turistiche ed alberghiere (l'Espresso).

Solo la fortuna ha evitato che il bilancio delle vittime fosse più grave.
In Italia si abusa sempre della parola emergenza per problemi che, sebbene stagionali, sono oramai endemici.
Dal punto di vista legislativo, nel 2000 si è intervenuti con l’inserimento all’interno del codice penale dell’autonoma figura di reato d’incendio boschivo (art.423bis CP) e l’inasprimento delle pene, proporzionali al danno ambientale provocato (le previsioni di pena).
Ma il numero di incendiari arrestati, processati e condannati è irrisorio, a causa di grave carenze nell’attività di prevenzione ed investigazione: il nodo del problema è, come al solito, il controllo del territorio al quale il Corpo Forestale dello Stato non riesce a far fronte in maniera adeguata a causa di una cronica situazione di sotto-organico.
Anche i Vigili del Fuoco si lamentano delle carenze di uomini e mezzi, rimarcando la troppa enfasi data allo spegnimento degli incendi dall’alto mediante aerei ed elicotteri a scapito dello spegnimento dal basso, fondamentale per estinguere, definitivamente, i focolai ed evitare il revamping.
A questo si aggiunge l’abbandono di molte aree boschive che non vengono curate e nelle quali l’accumulo di arbusti favorisce lo sviluppo ed il veloce propagarsi delle fiamme.
In base alla legge del 2000 i Comuni avevano il compito di predisporre il catasto delle aree percorse dal fuoco nelle quali far scattare il divieto di edificazione per 10 anni, ma fin ad ora soltanto una minoranza dei Comuni italiani ha provveduto.
Nelle regioni devastate dagli incendi in questi giorni, manco a dirlo, il numero di Comuni che ha redatto il proprio catasto delle aree bruciate è appena il 35%, circostanza sottolineata anche dal capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso che ha lanciato pesanti accuse alle autorità locali per le responsabilità nell'azione di contrasto ai piromani (le dichiarazioni di Bertolaso).
Il Partito dei Giovani propone, innanzitutto, di sottrarre questa competenza ai Comuni, assegnandola al Corpo Forestale che, mediante concorsi straordinari di arruolamento, andrà adeguatamente rinforzato nel proprio organico con personale tecnico e con, almeno, 500 agenti da dislocare sul territorio per l’azione di prevenzione e repressione dei fenomeni criminosi.
Inoltre il P.d.G. propone di estendere a tutti i parchi italiani la strategia ideata da Tonino Perna (biografia), presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte dal 2000 al 2006: la stipula delle convenzioni per l’attività di servizio antincendio con soggetti esterni al parco (associazioni, cooperative, etc.) prevede la decurtazione del 50% del compenso pattuito se più dell’1% del territorio assegnato viene distrutto da un incendio.
Questo meccanismo ha spinto ogni singolo partecipante alla gara a fornire il servizio per meno ettari di territorio, sui quali però l’attività di controllo e prevenzione viene efficacemente implementata.
In cinque anni, ogni anno, gli incendi sono scesi dall’80 al 90 per cento rispetto alla media degli anni Novanta. Il successo è legato a una cosa semplicissima: la responsabilità sociale.



continua...

mercoledì 11 luglio 2007

MARIOTTO, WALTER, CLEMENTE and FRIENDS


Mariotto Segni (biografia), l’uomo che “aveva in mano l’Italia” dopo la stagione referendaria tra il ’91 ed il ’93, ci riprova: il sessantottenne politico sardo è tra i promotori di un nuovo referendum elettorale (il sito del comitato) che mira ad abrogare alcuni commi dell’attuale legge elettorale (la legge del 2005), definita dal suo stesso estensore Roberto Calderoli (biografia), una “porcata” (la Repubblica) e, da allora, soprannominata legge porcellum (il commento di Sartori).
Il referendum si compone di tre quesiti: il primo (modulo verde) ed il secondo (modulo bianco), valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato, si propongono l’abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste. Il terzo quesito (modulo colore rosso) mira all’abrogazione delle candidature multiple in più circoscrizioni per uno stesso candidato.
Uno degli obiettivi del referendum è ridurre la frammentazione partitica, favorendo l’aggregazione: non essendoci più le coalizioni scomparirà l’attuale schizofrenia tra identità collettiva della coalizione e identità dei singoli partiti nella coalizione. Sulla scheda elettorale apparirà un solo simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si candidi ad ottenere il premio di maggioranza.
Il ministro della Giustizia Clemente Mastella (biografia), in qualità di segretario nazionale e leader dell’UDEUR (storia), si è schierato apertamente contro il referendum, mosso dall’istinto di sopravvivenza: ha minacciato addirittura la crisi di governo “perché – testualmente - devo difendere me ed i miei amici” (la Repubblica).
Alla faccia dei sommi e nobili ideali della politica e dell’interesse generale del Paese: una prova ulteriore di come l’Italia sia governata da un’oligarchia partitocratrica, interessata solo alla spartizione del potere ed ai connessi privilegi.
Mastella & friends sono, alla luce delle elezioni politiche dell’anno scorso, 534.553 over 18 alla Camera e 476.938 over 25 al Senato, pari all’1.4% degli elettori.
L’UDEUR è determinante per le sorti dell’attuale maggioranza e, così, il navigato Clemente (ininterrottamente in Parlamento dal 1976 con ben otto legislature consecutive), primo cittadino della natia Ceppaloni, è riuscito ad ottenere attere avere uno dei ministeri più importanti, eguagliando il Partito Repubblicano Italiano che negli anni ’60 riuscì, sempre con l’1,4% dei consensi, a strappare questa poltrona.
Walter Veltroni (biografia), probabile leader del futuro Partito Democratico, si è schierato “a modo suo” pro referendum: l’uomo “nuovo” del Centrosinistra dalla memoria storica a convenienza, come al solito, non ha preso una posizione netta, ma si è inventato la formula dell’appoggio esterno, dichiarando “sostengo il referendum ma non firmo per evitare contraccolpi al governo (il Foglio).
Già da questa vicenda si capiscono quale saranno i cardini del Partito Democratico: indecisione ed equilibrismo.
La raccolta di firme per il referendum è partita in sordina e nel silenzio mediatico, ha subito vergognose aggressioni (il Giornale) ed ora lotta contro il tempo: entro sabato 24 luglio servono 80.000 firme per arrivare a quota 500.000.
La segreteria del P.d.G. ritiene il referendum, pur nei suoi limiti abrogativi, comunque una spallata al sistema ed un possibile detonatore di novità politico-istituzionale, anche perché l’immobilismo dell’attuale Parlamento rende molto concreto il rischio di votare, in futuro, sempre con l’attuale legge.
Il P.d.G. invita, dunque, i suoi simpatizzanti a recarsi nel più vicino tavola di raccolta firme e sostenere il referendum (dove firmare).
continua...